Dedicato a Sant'Ilario
di Aquileia e a San Taziano ed elevato al rango di cattedrale nel
1752, il Duomo è il principale edificio
ecclesiastico di Gorizia. Deriva da una chiesetta, anch'essa intitolata ai
due santi, eretta probabilmente a cavallo tra il XIII ed il XIV
secolo e successivamente incorporata alla vicina cappella di Sant'Acazio.
Il Duomo subì radicali
modifiche e ampliamenti nel 1525 e tra il 1688 ed il 1702.
Nel 1866 fu oggetto di alcune amputazioni per lasciare posto a una
via e, nel corso del prima guerra mondiale, subì danni molto
consistenti. Al termine del conflitto le parti dell'edificio andate
distrutte furono ricostruite: nel 1924 fu completata la facciata,
mentre i lavori di riparazione e restauro del corpo principale furono
ultimati solo nel 1928.
In
palazzo Strassoldo, sito nella zona del Duomo, visse la famiglia
Borbone in esilio dalla Francia. Vi soggiornò anche il famoso matematico
Cauchy.
Nonostante le
vicissitudini patite dal Duomo, è ancora possibile ammirare testimonianze e
ricordi delle epoche e degli stili che hanno caratterizzato la sua storia:
affreschi quattrocenteschi, un cenotafio del 1497 dell'ultimo conte goriziano, statue ed opere
d'arte varie sette-ottocentesche, fra cui una pala di
Giuseppe Tominz,
il tutto inserito in una ricca cornice barocca. L'edificio, strutturato
in tre navate, conserva ancora, nel fondo,
l'antica cappella di Sant'Acazio.
Il Duomo raccolse, in
parte, l'eredità del Patriarcato di Aquileia allorché questo fu
ufficialmente soppresso (1751) e conserva gran parte del tesoro che
appartenne a suo tempo alla Basilica di Aquileia. Tale tesoro è
costituito da una serie di opere ed oggetti sacri di alto valore storico ed
artistico, fra cui un Pastorale dell'XI secolo, quattro
reliquiari, la cosiddetta croce dei principipi, di
fattura trecentesca, oltre a paramenti, argenti e mobili di eccezionale
bellezza. Nel Settecento il tesoro si incrementò mediante consistenti
donazioni effettuate sia dall'imperatrice
Maria Teresa
che da Luigi XVI
di Francia. |
L’esterno
attuale del Duomo è in buona parte su progetto di
Emilio Karaman, che si ispirò a
Max
Fabiani: i lavori si conclusero nel 1924. Il campanile fu
costruito nel ‘500, ed era originariamente ricoperto da una cupola,
rimpiazzata appena nel 1865 dall’attuale cuspide piramidale. Intorno
al 1920 la cella campanaria fu aperta con bifore. La
facciata è a capanna, con uno spezzone di timpano. Il portale centrale è
sormontato da due lesene. Sopra, una mensola con una statua della Madonna
risalente al 1887. Sulla sommità del tetto spunta una croce a due
bracci, affiancata da due obelischi tronchi. A fianco del portale centrale,
due entrate secondarie. In tutti i casi,, i battenti sono in legno, e
ospitano i protomi dei dodici Apostoli, in bronzo. Sul lato meridionale
dell’edificio spiccano un Angelo con cartiglio, del 1471, e una
meridiana, scolpita da Giuseppe Barzellini nel 1778. |