Il
Palazzo fu costruito nell’ultimo decennio del XVI secolo
su committenza di Carlo Zengraf.
Considerazioni di natura difensiva consigliarono la costruzione di un
edificio caratterizzato dai toni austeri e rigidi propri di una casa-forte.
Molto probabilmente l’immobile fu realizzato su progetto all’architetto
militare Giulio Baldigara, in questi anni presente a Gorizia dove
rivestiva la carica di architetto arciducale.
La morte di Zengraf e sopravvenute difficoltà economiche costrinsero gli
eredi, a vendere quanto in loro possesso al nobile Riccardo di Strassoldo.
Fu la sua famiglia a modificare la struttura del Palazzo fino alla
definizione di un’architettura molto simile a quella che oggi si può
ammirare.
Tra gli interventi più significativi vi fu, verso il 1640, la
costruzione, a poca distanza dal corpo principale, di una cappella ad
unica navata dedicata a S. Anna.
Tra il XVII e il XVIII secolo, furono edificati l’edificio delle
scuderie ai limiti della proprietà, due manufatti ad uso agricolo e di
abitazione per i coloni nelle immediate vicinanze del palazzo e, nel
1685, al centro dell’aia (di fronte alle scuderie), il pozzo a
coronamento del quale fu collocata una vera quattrocentesca.
Il 7 ottobre 1820 tutte le proprietà immobiliari e tutti i diritti
giurisdizionali furono messi all’incanto ed acquistati dal conte Michele
Coronini (1793-1876).
A partire dal 1833 il conte Michele Coronini sottopose il palazzo a
massicci interventi di ristrutturazione: i primi due livelli furono
destinati alla residenza mentre il terzo fu in gran parte occupato dalla
ricca biblioteca di famiglia.
Terminati da poco i lavori, nell’ottobre del 1836, l’ultimo re di
Francia, Carlo X di Borbone, all’epoca in esilio in una cittadina nei
pressi di Praga, decise di trasferirsi con la sua corte a Gorizia.
Qui prese in affitto per sé il palazzo dei Coronini, lasciato libero dal
conte Michele, mentre per il resto del suo seguito optò per il palazzo di
Antonio Strassoldo, sito nell’odierna Piazza S. Antonio (oggi Grand Hotel
Entourage).
Tra il XIX e il XX secolo la direzione della casa e delle proprietà
passarono dalle mani del conte Alfredo (1846-1920) al figlio Carlo
(1870-1944) che dovette assumersi, dopo il 1918, tutto l’onere
della ricostruzione delle proprietà pesantemente danneggiate durante gli
eventi bellici del primo conflitto mondiale; ricostruzione che si
concluse negli ultimi mesi del 1923.
Durante il secondo conflitto mondiale il palazzo fu affittato, dopo l’8
settembre 1943, alle truppe tedesche che vi installarono un proprio comando
e portarono a compimento importanti modifiche al
parco e all’edificio.
Verso la fine del conflitto, il Palazzo continuò a essere destinato
ad uso militare, prima come sede di un comando partigiano jugoslavo,
poi di quello delle truppe alleate, che vi rimasero fino a tutto
il 1947.
La famiglia riprese a vivere nella dimora di Viale XX Settembre soltanto
a partire dal 1951. Poco tempo dopo l’edificio passò dall’essere casa
d’abitazione a dimora storica.
Guglielmo Coronini mise a punto l’idea di creare una fondazione che
potesse perpetuare la memoria storica del palazzo e delle famiglie che vi
avevano vissuto. La sua morte (13 settembre 1990)
condusse il progetto all’interruzione.
Donato alla comunità dal conte Coronini attualmente
l'edificio (divenuto un ricco Museo) ed il suo meraviglioso parco sono vanto
della città di Gorizia.
Per
ulteriori informazioni visitate il bellissimo sito della Fondazione
Palazzo Coronini Cronberg onlus
www.coronini.it |